Chemioterapia perioperatoria rispetto a sola chirurgia per l’adenocarcinoma gastroesofageo resecabile


Dopo resezione curativa, la prognosi dell’adenocarcinoma gastroesofageo non è favorevole.

È stato disegnato uno studio di fase III per valutare il beneficio nella sopravvivenza generale di un trattamento peri-operatorio con Fluorouracile più Cisplatino nell’adenocarcinoma gastroesofageo resecabile.

In generale, 224 pazienti con adenocarcinoma resecabile della parte inferiore dell’esofago, della giunzione gastroesofagea o dello stomaco sono stati assegnati a chemioterapia peri-operatoria e chirurgia ( gruppo chemioterapia-chirurgia; n=113 ) o alla sola chirurgia ( gruppo chirurgia; n=111 ).

La chemioterapia consisteva di 2 o 3 cicli pre-operatori di Cisplatino per via intravenosa ( 100 mg/m2 ) al giorno 1 e un’infusione intravenosa continua di Fluorouracile ( 800 mg/m2/die ) per 5 giorni consecutivi ( giorni da 1 a 5 ) ogni 28 giorni e 3 o 4 cicli post-operatori dello stesso regime.

L’endpoint primario era la sopravvivenza generale.

Rispetto al gruppo sola chirurgia, il gruppo chemioterapia-chirurgia ha mostrato una miglior sopravvivenza generale ( tasso a 5 anni 38% vs 24%; hazard ratio per decesso, HR=0.69; P=0.02 ) e una migliore sopravvivenza libera da malattia ( tasso a 5 anni: 34% vs 19%; HR=0.65; P=0.003 ).

Nell’analisi a variabili multiple, i fattori prognostici favorevoli per la sopravvivenza sono stati chemioterapia peri-operatoria ( P=0.01 ) e localizzazione del tumore allo stomaco ( P inferiore a 0.01 ).

La chemioterapia peri-operatoria ha migliorato il tasso di resezioni curative ( 84% vs 73%; P=0.04 ).

Le tossicità di grado da 3 a 4 si sono manifestate nel 38% dei pazienti nel gruppo chemioterapia-chirurgia ( soprattutto neutropenia ), ma la morbilità post-operatoria è risultata simile nei due gruppi.

In conclusione, nei pazienti con adenocarcinoma resecabile del basso esofago, della giunzione gastroesofagea o dello stomaco, la chemioterapia peri-operatoria con Fluorouracile più Cisplatino ha aumentato in modo significativo il tasso di resezione curativa, sopravvivenza libera da malattia e sopravvivenza generale. ( Xagena2011 )

Ychou M et al, J Clin Oncol 2011; 29: 1715-1721


Farma2011 Onco2011 Gastro2011


Indietro

Altri articoli


Esistono prove limitate riguardanti gli effetti prognostici della regressione patologica dei linfonodi ( LN ) dopo chemioterapia neoadiuvante per l'adenocarcinoma...


La Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense ha concesso l'approvazione normativa per l'uso di Nivolumab ( Opdivo ),...


Trastuzumab ( Herceptin ) è un anticorpo monoclonale contro HER2 ( noto anche come ERBB2 ). L'obiettivo principale dello studio...


La chemioterapia e la chirurgia perioperatoria sono uno standard di cura per l'adenocarcinoma gastroesofageo operabile. La terapia anti-HER2 migliora la...


La disregolazione della via di segnalazione della transizione mesenchimale-epiteliale ( MET ) è associata a prognosi infausta nell’adenocarcinoma gastroesofageo. Sono stati...


È stata valutata l'efficacia dell’aggiunta di Lapatinib ( Tykerb ) a Capecitabina ( Xeloda ) e Oxaliplatino ( Eloxatin )...



La chemioterapia neoadiuvante viene impiegata nella gestione della maggior parte degli adenocarcinomi resecabili esofagei e della giunzione esofago-gastrica. Tuttavia, la...


L’esofago di Barrett è associato a un aumentato rischio di sviluppare adenocarcinoma esofageo. I pazienti con diagnosi nota di esofago...